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 SUSSIDIARIETÀ

Gruppo I: Presidente Inigo Mendes Navigo

Mandato

Il principio di sussidiarietà è stato introdotto nel TCE da Maastricht – art. 5 - e prevede che le decisioni vengano prese ad un livello quanto più possibile vicino ai cittadini. Nella dichiarazione di Laeken si pone a chiare lettere il problema, sentito dai cittadini, dei rapporti tra l’Unione Europea e gli stati: “ Spesso il cittadino nutre nei confronti dell’Unione Europea attese alle quali questa non sempre corrisponde. E viceversa, il cittadino ha talvolta l’impressione che l’Unione sia troppo attiva in settori nei quali il suo intervento non è sempre indispensabile”. È pertanto necessario chiarire la ripartizione delle competenze tra l’Unione e gli stati membri. Il gruppo I, a proposito del problema della delimitazione delle competenze tra l’Unione Europea e gli stati membri, è stato incaricato di analizzare il principio di sussidiarietà e di vedere come migliorare la sua applicazione e il suo controllo.

Relazione finale

Le proposte avanzate dal gruppo sono valide in quanto apportano dei miglioramenti all’applicazione e al controllo del principio di sussidiarietà, cercando tuttavia di non appesantire il processo decisionale. Esse sono tre: rafforzare l’applicazione del principio di sussidiarietà nella fase di elaborazione e di proposta di un atto legislativo da parte delle istituzioni dell’Unione Europea. Per esempio la Commissione deve consultare rapidamente tutte le parti in causa (stati membri, mondo economico, enti locali e territoriali, parti sociali) e per ogni proposta allegare una scheda contenente elementi circostanziati riguardo al rispetto del principio di sussidiarietà. Istituire un meccanismo di “allarme preventivo”, che consenta la partecipazione diretta dei parlamenti nazionali al controllo del rispetto del principio di sussidiarietà. La Commissione dovrebbe trasmettere a ciascun parlamento nazionale le sue proposte nel momento in cui le trasmette al legislatore comunitario. Entro sei settimane ogni parlamento nazionale potrebbe formulare un parere motivato circa il rispetto del principio. Se, entro il termine stabilito, almeno un terzo dei parlamenti si dovesse pronunciare a sfavore, la Commissione dovrebbe riesaminare la sua proposta. Estendere il diritto di ricorso alla Corte di Giustizia per inosservanza del principio di sussidiarietà ai parlamenti nazionali che hanno formulato un parere motivato e al Comitato delle Regioni, in caso di un parere contenente obiezioni circa il rispetto del principio stesso.

Proposte della cellula

Alcune riflessioni. Il meccanismo di “allarme preventivo” potrebbe allungare i tempi dell’iter legislativo: il fatto che la Commissione trasmetta le sue proposte, oltre che al Consiglio e al Parlamento, anche a tutti i parlamenti nazionali, i quali entro sei settimane hanno la facoltà di esprimere un parere motivato circa il rispetto del principio di sussidiarietà, porta non solo ad allungare i tempi, ma anche a rendere oltremodo intricato il procedimento. Si rischia anche, attraverso tutti i meandri della burocrazia, di perdere di vista quello che era l’obbiettivo iniziale. Sempre allo scopo di focalizzare meglio i problemi e di risolverli tempestivamente, sembra interessante la discussione del Gruppo, anche se non si è concretizzata in una proposta, riguardo all’istituzione presso la Corte di Giustizia di una Camera ad hoc, incaricata solo di occuparsi delle problematiche collegate con il principio di sussidiarietà.
In ottemperanza al valore della democrazia, il principio di sussidiarietà deve essere inteso non solo come ripartizione di competenze tra i vari livelli territoriali, ma anche come dialogo della società civile con i pubblici poteri. Perciò il contributo delle organizzazioni della società civile deve essere valorizzato all’interno dei trattati e riconosciuto quale polo funzionale della sussidiarietà. Per esempio le ONG giocano un ruolo molto importante perché conoscono da vicino le situazioni in cui le tensioni si manifestano e le sorgenti di conflitto. Esse possono sensibilizzare l’opinione pubblica nazionale e internazionale ed hanno grande influenza per le ricerche che conducono, per i rapporti che pubblicano e per i mezzi d’espressione che offrono. Le ONG hanno un’enorme importanza sia perché offrono un’informazione esatta, obiettiva e costruttiva sulle varie questioni, sia perché contribuiscono, attraverso un continuo dialogo con le istituzioni, all’elaborazione e all’attuazione delle politiche comunitarie. Infatti pur non avendo potere decisionale, le ONG tuttavia agiscono come gruppi di pressione che spingono i governi a prendere nuove iniziative e ad agire con più efficacia. Un’ultima riflessione: considerato che i poli territoriali della sussidiarietà sono quattro – istituzioni comunitarie, stati, regioni e comuni – si ritiene giusto che anche il terzo e il quarto polo vengano inseriti come attori governativi nei trattati: infatti le istituzioni locali, più vicine ai cittadini, conoscono meglio le problematiche del territorio e quindi sono in grado di suggerire soluzioni adatte alle circostanze, rapide ed efficaci. Il cittadino si sentirebbe più coinvolto e sicuramente parteciperebbe con più entusiasmo alla vita politica, se fosse dato il dovuto riconoscimento alla Regione e al Comune.

In sintesi

Proposte del gruppo
-Estendere ai parlamenti nazionali il diritto di ricorso alla Corte di Giustizia per inosservanza del principio di sussidiarietà;
-Rafforzare l’applicazione del principio di sussidiarietà;
-Meccanismo di “allarme preventivo”, che consenta la partecipazione diretta dei parlamenti nazionali al controllo del rispetto del principio di sussidiarietà;

Proposte della cellula
- Istituzione presso la Corte di Giustizia di una sezione incaricata della soluzione delle controversie riguardanti il principio di sussidiarietà;
- Il principio di sussidiarietà deve essere esteso a tutti i livelli territoriali della Governance e quindi anche a Comuni e Regioni. Esso inoltre deve essere inteso non solo come ripartizione di competenze tra i vari livelli territoriali, ma anche come dialogo con la società civile (sussidiarietà orizzontale);
- Riconoscimento formale del dialogo civile in tutti i settori delle politiche europee, tramite l’inserimento di due articoli ad hoc riguardanti le ONG.

Le proposte delle organizzazioni della società civile:
- Gruppo di contatto della società civile estone: azioni di monitoraggio del principio di sussidiarietà, a cura dei Parlamenti nazionali;
- European Women’s Lobby: il concetto di sussidiarietà andrebbe accoppiato a quello di solidarietà;
- Movimento europeo: definire un inquadramento del principio di sussidiarietà lasciando ad un accordo istituzionale tra Commissione, Consiglio e lasciare al Parlamento il compito di regolarne l’applicazione;
   
 

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